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L’obiettivo principale della sterilizzazione è quello di garantire strumenti e materiali sicuri per il paziente e per il medico al momento del loro utilizzo. Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo attivare un programma di disinfezione e sterilizzazione che riguardi tutti i potenziali veicoli di microrganismi: strumenti e superfici del riunito. Dobbiamo inoltre tutelare noi operatori e i nostri pazienti mediante l’utilizzo di barriere protettive: dispositivi monouso (guanti, mascherine, ecc..), occhiali, schermi, teli sterili, copriscarpe…

 

Durante le procedure di preparazione dei dispositivi da sterilizzare gli operatori possono venire a contatto con materiale biologico potenzialmente infetto, pertanto è indispensabile l’uso di occhiali, guanti e mascherine protettive, come previsto dalle norme di tutela degli operatori.
(Linee Guida sull’attività di sterilizzazione quale protezione collettiva da agenti biologici per l’operatore nelle strutture sanitarie, D.Lgs 81/2008 e s.m.i.).
 
Al termine di ogni intervento odontoiatrico, l’assistente preleva il vassoio con i materiali e gli strumenti utilizzati per trasferirlo in sala di sterilizzazione. Il primo passaggio consiste nell’eliminare i materiali monouso impiegati e gli strumenti taglienti che vengono gettati in appositi contenitori.

 
La sterilizzazione degli strumenti rimasti si compone delle seguenti fasi:

  • Decontaminazione, ossia l’insieme di procedure che mirano a ridurre la carica microbica ed a rimuovere i residui di materiale organico per permettere un’adeguata disinfezione e sterilizzazione.
  • Disinfezione,cioè l’insieme di procedure che mirano a eliminare i microrganismi patogeni, eccetto le spore.
  • Sterilizzazione, ossia l’eliminazione di tutti i microrganismi, comprese le spore.
 

La decontaminazione è obbligatoria in base al decreto ministeriale 81/2008 in materia di tutela dei lavoratori. Questa fase serve ad abbassare la carica batterica e a portare gli strumenti manipolati a livello di sicurezza biologica. Si possono usare decontaminazioni di tipo chimico o fisico, noi le utilizziamo entrambe: gli strumenti vengono prima immersi in una vasca contenente una soluzione decontaminante (decontaminazione chimica), quindi posti all’interno di un termodisinfettore (decontaminazione fisica).

Successivamente si passano gli strumenti nella vasca di disinfezione ad ultrasuoni, contenente un’apposita soluzione disinfettante, che riduce di oltre il 90% la contaminazione microbica e rimuove il materiale organico residuo.

Al termine del processo si risciacquano abbondantemente gli strumenti che vengono successivamente asciugati.

Una volta asciugato, lo strumentario destinato alla sterilizzazione in autoclave va opportunamente confezionato.

Il confezionamento dei materiali in buste sterili ha lo scopo di garantire che dopo la sterilizzazione i dispositivi mantengano lo stato di sterilità e siano protetti da contaminazioni dell’aria fino al momento del loro utilizzo.

Le buste in carta e polipropilene sono un ottimo sistema di imballaggio per la sterilizzazione a vapore di piccoli set di strumenti chirurgici o per il singolo strumento.

La data di sterilizzazione e scadenza viene stampata sulla busta oltre la banda di saldatura. Gli strumenti confezionati in busta singola rimangono sterili per 30 gg., quelli confezionati in busta doppia rimangono sterili 60 gg. purché conservati in armadi chiusi. Passato tale periodo il processo di sterilizzazione va ripetuto con una nuova busta.

Si fa riferimento alla normativa EN 868-1 ed alle norme EN 556 sui dispositivi recanti la dicitura “STERILE”.

La marcatura delle buste permette di conoscere la data di confezionamento e di scadenza.

Attualmente l’autoclave è senza ombra di dubbio lo strumento più efficace per sterilizzare tutto lo strumentario. È un apparecchio che utilizza vapore acqueo saturo sotto vuoto (con rimozione forzata dell’aria) ed è in grado di sterilizzare strumenti metallici, vetri e tessuti.

Le moderne autoclavi sono munite di sistemi di autodiagnosi di tutti i parametri della sterilizzazione, e stampano un rapporto che va controllato ad ogni ciclo ed archiviato per almeno 10 anni.

Effettuiamo quotidianamente controlli chimici e biologici per verificare la validità di ogni ciclo di sterilizzazione e la capacità dell’autoclave di distruggere tutti i microorganismi.

Per quanto riguarda l’ambiente in cui operiamo, ovvero lo studio, l’assistente procede alla disinfezione, mediante soluzione spray, della poltrona e dei suoi circuiti di aspirazione e di tutte le superfici potenzialmente contaminate che si trovano nella stanza. Nei circuiti delle nostre poltrone viene fatto circolare il Calbenium, un prodotto attivo per l’igienizzazione dell’acqua che, grazie alla sua formulazione, si dimostra efficace anche nell’eliminazione di depositi calcarei, alghe e biofilm all’interno delle tubazioni. Viene quindi allestita la poltrona per il paziente successivo preparando tutti i dispositivi monouso necessari e gli strumenti sterilizzati e imbustati.

Lo studio viene periodicamente disinfettato con un sistema di atomizzazione nell’ambiente di una soluzione disinfettante allo scopo di diminuire drasticamente la carica batterica.